Tra Murru e Rodriguez è Ansaldi a spuntarla: sulla fascia è ancora irrinunciabile e rende inspiegabili le troppe panchine collezionate

Il triplice fischio di Inter-Torino racconta ancora una volta di una sconfitta subita dai granata dopo essersi portati in vantaggio per ben due volte ed essersi fatti rimontare crollando sotto i colpi di un’Inter arrembante nella ripresa. Quello che però racconta la sfida di San Siro è anche il ritorno dal primo minuto di Cristian Ansaldi che finalmente lascia la panchina granata per riprendersi il suo posto sulla fascia sinistra. Ed è un rientro in grande stile: specie nel primo tempo, quando per la verità è tutto il Torino a meritarsi il vantaggio. Dalla sua parte i neroazzurri non riescono mai ad emergere: tanto in fase di attacco, quando l’argentino è bravo e preciso nel coprire gli spazi e impedirne il passaggio, quanto in quella difensiva dove difficilmente gli uomini di Conte riescono a contenerne le progressioni.

Ansaldi risponde a Giampaolo: non è solo una riserva

Poi, nella ripresa, si prende anche gli applausi a scena aperta in occasione del rigore che regala il momentaneo 2-0 per il Toro. Un Toro che poi si scioglie come neve al sole pagando un rientro dell’Inter che in quanto a carattere non è certo quella vista nei primi 45 minuti. E anche la prodezza dal dischetto viene cancellata. Non la sua personale prestazione, però, che non serve ai granata per limitare i danni (il 7 in pagella è comunque più che meritato)ma di certo serve a lanciare al Torino e a Marco Giampaolo un segnale chiaro e forte.

Cristian Ansaldi non può e non deve essere considerato semplicemente una valida alternativa. Che nel calcio, si sa, equivarrebbe a considerarlo una riserva a cui concedere qualche spezzone di partita ma nulla più. Un’assurdità difficile da comprendere, ancor più alla luce della prestazione messa in campo contro l’Inter. Soprattutto se la si mette in relazione con i numeri del terzino che, dopo l’esordio da titolare contro la Fiorentina, è riuscito ad ottenere soltanto 8 minuti nelle successive 6 sfide. Una scelta tecnica, non c’è dubbio, anche perchè quello visto in campo è tutto fuorché un giocatore fuori forma o non all’altezza di una maglia da titolare.

Tra Rodriguez e Murru, l’argentino resta una sicurezza

Al contrario. Tanto che quello che continua a non trovare una spiegazione è soprattutto la sua esclusione per far spazio a compagni di reparto mai davvero convincenti. Non è più una novità, infatti, che Murru e Rodriguez non siano ancora riusciti a ripagare in campo l’investimento del Torino fatto per portare entrambi alla corte di Giampaolo. E nella sfida contro i neroazzurri la partenza da titolare e i 90 minuti concessi ad Ansaldi da Conti hanno reso ancora più evidente la necessità di puntare su quegli uomini che, al contrario, di conferme ne hanno date e non poche. E allora, come si dice, avanti con l’usato sicuro: Ansaldi sarà anche soggetto a un numero indicibile di infortuni ma in campo difficilmente tira indietro la gamba. Quello che tutto il Torino dovrebbe imparare a fare.

Cristian Ansaldi
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ultimo aggiornamento: 23-11-2020


2 Commenti
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Ultrà
3 anni fa

il punto non è cosa sia preferibile…non abbiamo un Singo o Vojvoda asinistra…abbiamo Murru e Rodriguez…che hanno avuto diverse occasioni…dimostrandosi non all’altezza…forse è meglio insistere con Ansaldi…finchè sta in piedi…dato che a quanto pare ha recuperato condizione…

GD ( 0.3ini : i migliori alleati di Cairo)

“sulla fascia è ancora irrinunciabile e rende inspiegabili le troppe panchine collezionate” Mi permetta Dott. Abbate, ma qui c’è un equivoco di fondo. Ansaldi gioca bene con la difesa a 3. Dove, maggiormente coperto dietro, può fare quello che sa fare meglio: l’ala. Come difensore non ha più il passo.… Leggi il resto »

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